Straccione
Te ne vai perso tra i rumori ovattati
delle strade più incerte e i fumi
di un vino di pessima marca.
E vorresti zittire l’ordine di quei prati
all’inglese e di una vita borghese di merda.
Ma il seccante ronzio è incessante
all’orecchio come il puzzo di cicca
e la musica che ti rimbalza dietro
con la chitarra scordata
che tu stesso hai scheggiata con l’uso.
All’improvviso accecato
rialzi – la mano sui fari molesti –
il peso di un giorno di nuovo
ruzzolato dove?
E forse vorresti crepare proprio
stanotte – anche ingloriosamente, certo –
che bestemmiare incespicando cristoddìo
o ritrovarti domattina nel tuo freddo
cappotto di lisa solitudine – eh, straccione?
Cruda realtà in poesia
Complimenti, Antonio
Mistral
Ti lascio a un buon giorno
ombreflessuose
febbraio 17, 2016 at 9:52 am
Grazie. E il tuo giudizio mi fa piacere anche perché era da molto che non postavo nulla di scritto sul blog.
Una buona serata e una magnifica notte a te.
antoniocelano
febbraio 17, 2016 at 9:24 PM